Nel tuo sonno, al limite dei sogni, aspetto guardando in silenzio il tuo viso, come la stella del mattino che appare per prima alla tua finestra.Con i miei occhi berrò il primo sorriso che, come un germoglio,sboccerà sulle tue labbra semiaperte.Il mio desiderio è solo questo.

Rabindranath Tagore
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La nostra interpretazione

L’immagine evocata è quella di una presenza discreta e amorosa che veglia sull’altro nel momento di maggiore vulnerabilità, il sonno. Non c’è possesso, non c’è urgenza di essere visto o riconosciuto; esiste soltanto il desiderio di assistere al risveglio della persona amata, come a un piccolo miracolo quotidiano. L’amore assume la forma della contemplazione silenziosa, simile a una stella che illumina senza rumore, apparendo per prima a portare luce in una stanza ancora immersa nell’ombra. In questo sguardo che “aspetta” c’è cura, rispetto e una profonda gentilezza: l’altro è accolto nella sua fragilità, e il suo primo sorriso è vissuto come un dono prezioso da custodire. Il sorriso del risveglio è paragonato a un germoglio che sboccia, segno di una vita che si rinnova e di una speranza che rinasce ogni mattina. Il desiderio dell’io che parla non è di ricevere qualcosa di materiale o grandioso, ma di poter nutrirsi interiormente di quel primo segno di vita e serenità dell’amato. Questo rende l’amore descritto profondamente altruista e disinteressato: il massimo appagamento sta nel vedere l’altro felice, nel partecipare in silenzio alla sua esistenza, nel farsi testimone di un momento intimo e delicato senza turbarlo. È un amore che trova la propria pienezza nell’attenzione, nell’attesa e nella pura contemplazione dell’essere dell’altro.

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