Degli americani la cosa che mi ha colpito maggiormente è il modo in cui i genitori obbediscono ai figli.
La disciplina consiste in un imbecille che si fa obbedire da altri più intelligenti di lui.
Chi ha fatto la legge deve essere il primo ad ubbidire alla legge.
Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto.
Sii pacifico, sii cortese, obbedisci alla legge, rispetta tutti; ma se qualcuno ti mette le mani addosso, mandalo al cimitero.
Soprattutto, niente zelo.
È più facile, di gran lunga più facile, obbedire a un altro che comandare a se stesso.
È il momento dell'obbedienza libera, umile e insieme magnanima, nella quale si realizza la decisione più elevata della libertà umana.
L'obbedienza è una parte della religione, e un elemento di pace.
L'attività dell'uomo è limitata; e tutto il di più che c'era nel comandare, doveva tornare in tanto meno nell'eseguire. Quel che va nelle maniche, non può andar ne' gheroni.
Se obbedissi al primo impulso passerei le giornate a scrivere lettere di ingiurie e di addio.