L'individualismo ha per fine sé stesso.
Nella vita cerco la gioia dello spirito e la lussuriosa voluttà dell'istinto. E non mi importa se queste abbiano le loro radici perverse entro la caverna del bene o entro i vorticosi abissi del male.
La più grande offesa che si possa dare ad un asino è quella di chiamarlo uomo.
Colui che non sa essere all'altezza delle proprie azioni riconoscendosi, egli solo, a giudice di sé stesso, potrà magari credersi anarchico ma non lo è!
L'anarchico, oltre ad essere il più grande ribelle ha pure il vanto di essere un Re. Il Re di sé stesso s'intende!
Un individuo individuale, l'artista in sé, è un essere senza protesi, senza stampelle, senza certezze, senza credi neppure sulla sua stessa identità.
Se vuoi comprendere gli altri devi intensificare il tuo individualismo.
Nessuno, meglio dell'italiano, sa conciliare l'individualismo col conformismo.
Chi perde la sua individualità perde tutto.