Vorrei poter essere elegante.
Sono ossessionato dalla bellezza. Voglio che tutto sia perfetto, e naturalmente non lo è. E questo è un mondo difficile, perché non si è mai soddisfatti.
Spero di poter vivere abbastanza per conoscere la fama.
La mia teoria sulla creatività è che più denaro si ha, più si è creativi.
In fondo la fotografia è un modo più sbrigativo per fare una scultura.
Spesso ci convinciamo che il nostro potere d'incanto sia in qualcosa di cui siamo coscienti, invece si può essere eleganti senza sapere come, stravolgenti senza capire perché.
L'eleganza si vede; la classe si sente.
Per essere eleganti non si deve assolutamente aver l'aria di essersi vestiti a fondo, vale a dire essersi studiati molto bene, essersi coordinati; bisogna sempre avere un'aria piuttosto casuale, che non significa essere trasandati.
La cosa più difficile al mondo è essere riconosciuto non per un logo, ma per una silhouette.
Per me, l'eleganza non è passare inosservati ma arrivare al nucleo di ciò che si è.
Non ho mai avuto l'ossessione di sembrare giovane a tutti i costi. Le donne che ammiro e che mi hanno ispirato nel mio lavoro erano famose per la loro eleganza, indipendentemente dalla loro età.
Complimento: è la veste elegante dell'invidia.
Il principio della vita elegante è un alto pensiero d'ordine e d'armonia, destinato a trasmettere poesia alle cose.
Guai alla macchina che confessa la fatica del proprio lavoro; anche nelle macchine, come negli uomini, noi apprezziamo l'ermeticità dell'organismo, l'abilità del lavoro, l'eleganza dello sforzo.