La vidi là; vestita di rosa e seduta su una panchina respirando questa odorosa e leggera aria d'aprile... Che devo fare?
— Salvatore Di Giacomo
M'avvicino?
... Cuore mio! Con quanti baci ti vorrei salutare!...
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La nostra interpretazione
Un uomo si trova davanti alla presenza delicata e luminosa di una donna, colta in un momento di quiete primaverile. Il colore del suo vestito, la panchina, l’aria profumata d’aprile creano un’atmosfera sospesa, quasi irreale, in cui la realtà esterna e l’emozione interiore si fondono. Il cuore dell’uomo viene travolto da un impulso tenero e ardente: vorrebbe colmare la distanza che li separa con un gesto immediato, spontaneo, fatto di baci e di vicinanza fisica. Tuttavia, rimane fermo nel dubbio, trattenuto da timidezza, rispetto o paura di rompere l’incanto. L’esitazione rivela la fragilità dell’innamoramento, la sua natura improvvisa ma anche vulnerabile. La scena descrive il momento preciso in cui il desiderio nasce e si affaccia alla coscienza, in bilico tra la fantasia e l’azione, tra la spinta del cuore e le incertezze dell’anima, lasciando l’amore in uno stato di sospensione dolce e struggente.
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