L'orgoglio non ha gusti raffinati e si accontenta di privilegi molto meschini.
La libertà di stampa è una benedizione quando siamo inclini a scrivere contro gli altri, e una calamità quando ci troviamo ad essere sopraffatti dalla moltitudine dei nostri assalitori.
L'uomo dovrebbe leggere secondo la propria inclinazione, perché quello che legge per dovere non gli servirà a niente.
Il linguaggio è la veste del pensiero.
È ragionevole avere la perfezione nel nostro occhio in modo che si possa sempre avanzare verso di essa, sebbene sappiamo che non potrà mai essere raggiunta.
Non è importante il modo in cui in uomo muore, ma quello in cui vive: l'atto di morire non è importante, dura così poco.
Una schiavitù volontaria è l'orgoglio più profondo d'uno spirito malato.
L'orgoglio è la certezza emotiva della propria grandezza. La vanità è la certezza emotiva del fatto che gli altri in noi vedono, o ci attribuiscono, tale grandezza. I due sentimenti non sono necessariamente uniti, ma per natura non sono neanche opposti. Sono diversi ma coniugabili.
L'orgoglio si pasce dell'amore di sé. Ebbene, bisogna che l'amore di Dio sia così forte, da spegnere ogni amore di noi stessi.
"Io ho fatto questo" dice la mia memoria. "Io non posso aver fatto questo" dice il mio orgoglio e rimane irremovibile. Alla fine è la memoria a cedere.
La generosità consiste nel dare più di quel che si potrebbe, l'orgoglio nel prendere meno di quanto si avrebbe bisogno.
Il principio dei culti è l'orgoglio.
La vanità sovente, come la gelosia, coincide con l'orgoglio.
Il Diavolo... quello spirito orgoglioso... non può tollerare di venir canzonato.
Tutto il denaro significa per me un orgoglio nella realizzazione.
Un vero uomo deve assumersi le sue responsabilità, ma qualche volta bisogna lasciar da parte l'orgoglio.