Bisogna sfogliare un'intera biblioteca per fare un libro.
Sono pochi i traguardi che tenacia e perizia non possono raggiungere; le grandi conquiste non si realizzano con la forza, ma con la perseveranza.
Chi per virtù si astiene dall'ingannare gli altri è spesso incline per vanità a ingannare se stesso.
Leggi quello che hai scritto, e ogni volta che trovi un passo che ti sembra particolarmente bello, cancellalo.
Il linguaggio è la veste del pensiero.
La parte più felice della vita di un uomo è quella che trascorre stando sveglio nel letto la mattina.
Un buon libro è quello che viene aperto con trepidazione e chiuso con profitto.
Tutto il senso del libro si potrebbe riassumere nelle parole: Quanto può dirsi, si può dir chiaro, e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere.
Se vogliamo moltiplicarci, non dobbiamo agire, fuggire, viaggiare in India o a Tahiti, ma scegliere un libro nuovo nella frusciante foresta di pagine che avvolge i muri della nostra stanza.
A volte capita a noi come ai libri: ci troviamo nel posto sbagliato.
Uscire da un libro è come uscire dal meglio di sé. Passare dagli archi soffici e ariosi della mente alle goffaggini di un corpo accattone sempre in cerca di qualcosa è comunque una resa.
Il buon lettore fa il buon libro.
I libri non servono per sapere ma per pensare, e pensare significa sottrarsi all'adesione acritica per aprirsi alla domanda, significa interrogare le cose al di là del loro significato abituale reso stabile dalla pigrizia dell'abitudine.
Se vuoi che qualcuno legga un libro, digli che è sopravvalutato.
Il libro è l'oppio dell'Occidente.
È un buon libro quello che si apre con aspettativa e si chiude con profitto.