Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica.
La parola è una chiave, ma il silenzio è un grimaldello.
Talvolta amare è solo vanità di amare. Nessuno si rassegna all'idea che agli altri succeda e a lui no.
La fama è la gloria venduta a saldo, con gli sconti di fine stagione.
Il dubbio è una passerella che trema fra l'errore e la verità.
Viaggiare significa aggiungere vita alla vita.
Dai libri imparo meno che dalla vita; un solo libro mi ha molto insegnato: il vocabolario. Ma adoro anche la strada, ben più meraviglioso vocabolario.
A volte, mentre passeggio, mi viene voglia di andare in una libreria. Entrare e trascorrere del tempo, prendendo ogni tanto un libro in mano, mi rilassa. Mi fa stare bene. Mi fa sentire sempre un po' più intelligente e interessante di come sono realmente.
Un libro capace di trasformare il lettore. Ogni scrittore aspira a questo risultato, anche se non è credibile che esso possa essere ottenuto da "un" solo libro.
I libri vanno letti con la stessa cura e con la stessa riservatezza con cui sono stati scritti.
A volte capita a noi come ai libri: ci troviamo nel posto sbagliato.
Abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio.
I libri che recensiva li leggeva soltanto in seguito. Così sapeva già quello che ne pensava.
Il libro ti muta nell'essenza.
I libri non sostituiscono la vita, ma neppure la vita sostituisce i libri.
Per ogni libro degno di essere letto c'è una miriade di cartastraccia.