Sono i libri che un uomo legge, quelli che lo accusano maggiormente.
Talvolta "amico" è parola priva di senso, "nemico" mai.
Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione.
La curiosità è una delle forme del coraggio femminile.
Si è tanto abusato dello sguardo, nei romanzi d'amore, che si è finito per non averne più stima; e solo a stento si osa dire, ora, che due esseri si sono amati, perché si sono guardati. Eppure proprio così, e solo così ci si ama; il resto è soltanto il resto, e vien dopo.
L'alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone d'un residuo di sogno e d'un principio di pensiero.
I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: "Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo...".
Non leggere più nessun libro che sia nato e sia stato battezzato nello stesso tempo.
I libri non sono fatti per crederci, ma per essere sottoposti a indagine. Di fronte a un libro non dobbiamo chiederci cosa dica ma cosa vuole dire.
Non esiste un vascello veloce come un libro, per portarci in terre lontane, né corsieri come una pagina di poesia che si impenna.
Un libro non è soltanto, o non è sempre, un tempio delle idee o un'officina di musica e luce, è anche un luogo oscuro di sfoghi e di rimozioni, dove si combatte un duello senza pietà, con la sola scelta di guarire o morire.
Un classico è qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno vuol leggere.
I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere.
L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.
I libri che recensiva li leggeva soltanto in seguito. Così sapeva già quello che ne pensava.
A non leggere troppi libri, quante mai cose s'imparano!