I libri pensano per me.— Charles Lamb
I libri pensano per me.
Ogni uomo ha due compleanni: due giorni, almeno, ogni anno.
La credulità è la debolezza dell'uomo, ma la forza del bambino.
Il maggior piacere che conosco è fare una buona azione di nascosto e vederla scoprire per caso.
Mi diletta perdermi nella mente altrui. Quando non vado a passeggio, leggo; sono incapace di star seduto a pensare. I libri pensano per me.
Niente mi rende tanto perplesso quanto il tempo e lo spazio, e niente mi preoccupa meno, perché non ci penso mai.
Si possono ignorare moltissimi libri, senz'essere, per questo, un ignorante.
Deve essere assolutamente facile dire in mezz'ora se un libro vale qualcosa o non vale niente. Dieci minuti bastano, se uno ha istinto per la forma.
Esistono due motivi per leggere un libro: uno, perché vi piace, e l'altro, che potrete vantarvi di averlo letto.
L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.
Nessun vascello c'è che, come un libro, possa portarci in contrade lontane.
Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni.
I libri condussero alcuni alla saggezza, altri alla follia.
I libri si dividono in due categorie: i libri per adesso e i libri per sempre.
Un classico è un'opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso.