Pubblicare un libro è parlare a tavola davanti ai domestici.— Henry de Montherlant
Pubblicare un libro è parlare a tavola davanti ai domestici.
Benedetto colui che ride di sé stesso, se non sia per evitare il riso degli altri.
La fedeltà non è negli atti, ma nel cuore.
Gli egoisti sono gli unici fra i nostri amici verso i quali abbiamo un'amicizia disinteressata.
Gli uomini intelligenti non possono essere dei buoni mariti, per la semplice ragione che non si sposano.
Come le lampade hanno bisogno di petrolio, così gli uomini hanno bisogno di essere nutriti di una certa quantità di ammirazione. Quando non sono abbastanza ammirati, muoiono.
Certi libri costituiscono un tesoro, un fondamento; letti una volta, vi serviranno per il resto della vita.
Un vero libro è sempre arduo, anche quando sembra linguisticamente e concettualmente semplice.
I classici sono quei libri che ti fanno odiare la scuola.
Tutti i libri in generale, e anche i più belli, mi sembrano molto meno preziosi per quello che contengono che per quello che vi può mettere dentro il lettore.
Il giornalismo è un viaggio all'esterno di se, i libri sono un viaggio dentro di se.
Si scrive soltanto una metà del libro, dell'altra metà si deve occupare il lettore.
Qualche libro lo si legge col sentimento di fare un'elemosina all'autore.
Fare un'opera e, dopo averla fatta, riconoscere che è brutta, è una delle tragedie dell'anima. Soprattutto è grande quando si riconosce che quell'opera è la migliore che si potesse fare.
Ciò che è stato scritto senza passione, verrà letto senza piacere.
I libri non servono per sapere ma per pensare, e pensare significa sottrarsi all'adesione acritica per aprirsi alla domanda, significa interrogare le cose al di là del loro significato abituale reso stabile dalla pigrizia dell'abitudine.