L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.— Blaise Pascal
L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.
Se esiste un Dio non dobbiamo amare che lui e non le creature effimere. Il ragionamento degli empi nella Sapienza è fondato sulla non esistenza di Dio: "Accertato questo", dice, "godiamo dunque le creature".
Non sono soltanto le impressioni più antiche e precoci che possono trarci in inganno; anche il fascino della novità ha questo potere.
La cosa più importante di tutta la vita è la scelta di un lavoro, ed è affidata al caso.
Curiosità non è se non vanità. Quasi sempre, si vuol sapere solo per discorrerne. Non si affronterebbero viaggi per mare, se non si dovesse mai dirne nulla, e per il solo piacere di veder cose nuove, senza la speranza di poter mai parlarne con altri.
Di libri basta uno per volta, quando non è d'avanzo.
Il libro che per primo meriterebbe di essere proibito è il catalogo dei libri proibiti.
Pubblicare un libro è parlare a tavola davanti ai domestici.
Un best-seller è la tomba dorata d'un talento mediocre.
Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima.
La cenere del passato ha la sua fenice, il libro.
I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: "Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo...".
Ignorare certi libri, certe peculiarità della scienza letteraria, resterà sempre, quand'anche si tratti di un uomo di genio, un segno di rozzezza intellettuale.
I libri migliori sono proprio quelli che dicono quel che già sappiamo.
Se vuoi che qualcuno legga un libro, digli che è sopravvalutato.