La principale malattia dell'uomo è la curiosità irrequieta delle cose che non può sapere.— Blaise Pascal
La principale malattia dell'uomo è la curiosità irrequieta delle cose che non può sapere.
La giustizia deve essere congiunta al potere, così che ciò che è giusto possa anche aver potere, e che ciò che ha potere possa essere giusto.
In una parola, l'uomo sa di essere miserabile: è dunque miserabile, poiché lo è; ma è ben grande, poiché lo sa.
L'uomo non è nulla più di un giunco, il più debole della natura: ma è un giunco pensante.
L'abitudine è una seconda natura che distrugge la prima.
L'uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che chi vuol fare l'angelo fa la bestia.
Mi piace imparare e penso che la curiosità sia un dono meraviglioso.
Anch'io come tutti, avevo letto dei racconti sui giornali. Ma certo esistevano libri speciali che non ho mai avuto la curiosità di consultare; in essi forse avrei trovato dei racconti di evasione.
Truccata e messa davanti ad una macchina da presa a tredici anni non ti rendi conto di quello che fai; mi chiedo spesso cosa sarei oggi se non avessi fatto l'attrice, però è più una curiosità che un rimpianto.
La curiosità, questo bisogno insaziabile di conoscenze.
Spesso la curiosità non è che vanità; si vuole sapere per poterne parlare; diversamente non si viaggerebbe certo sul mare per non dirne mai nulla e per il solo piacere di vedere, senza speranza di riferirne mai a qualcuno.
Il male principale dell'uomo è l'inquieta curiosità delle cose che non può conoscere, e per lui è peggio trovarsi in questa inutile curiosità che nell'errore.
La curiosità è una delle forme del coraggio femminile.
La commiserazione ha e deve avere la sua curiosità.
Sono la passione e la curiosità a guidare l'innovazione.
I progressi della scienza devono essere giudicati nei termini della bontà o della malizia che li ispirano. Non basta la curiosità a giustificare la sperimentazione scientifica. Questa deve essere sempre rivolta a favore del beneficio dell'umanità.