Dalla terra tutto deriva e nella terra tutto finisce.
Occorre un saggio per riconoscere un saggio.
L'eccesso di dolore per la morte è follia; perché è una ferita ai viventi, e i morti non la conoscono.
Non è vero che fin dal principio gli dèi hanno svelato tutto ai mortali, ma gli uomini stessi, cercando, col tempo trovano ciò che è meglio.
Uno solo è dio, sommo tra gli dèi e gli uomini, né per figura simile ai mortali, né per pensiero.
Sono ottimista: un giorno la terra servirà a concimare un pianeta lontano.
Questa nostra terra, che un tempo ci sembrava infinitamente grande, deve essere considerata nella sua piccolezza. Viviamo in un sistema chiuso, dipendenti gli uni dagli altri e dipendenti tutti dalla terra stessa. Tutto ciò che ci divide è infinitamente meno importante del pericolo che ci unisce.
La terra è una colonia penitenziaria dove dobbiamo scontare la pena per i delitti commessi in un'esistenza anteriore.
La terra ha smesso di essere sia un profitto sia un piacere. Offre una posizione e previene dal conservarla.
La Terra non condivide il nostro pregiudizio verso la plastica. La plastica viene dalla Terra.
La terra è come la donna: non vuole si sia con essa né timidi né brutali.
La terra è madre. Da essa veniamo e ad essa torneremo. In essa ci seppelliranno quando sarà finita. La terra è il principio e la fine, e tutto il resto non è che favola.
La Terra non rimpiangerà l'uomo, né l'Uomo la terra. Una coppia troppo litigiosa, che con le sue urla disturbava gli astri vicini.
E se la terra avesse solo una vaga idea della paura che ha la cometa di toccarla!