Occorre un saggio per riconoscere un saggio.— Senofane
Occorre un saggio per riconoscere un saggio.
Gli Etiopi dicono che i loro dèi sono camusi e neri, i Traci che hanno occhi azzurri e capelli rossi.
Uno solo è dio, sommo tra gli dèi e gli uomini, né per figura simile ai mortali, né per pensiero.
Non è vero che fin dal principio gli dèi hanno svelato tutto ai mortali, ma gli uomini stessi, cercando, col tempo trovano ciò che è meglio.
L'eccesso di dolore per la morte è follia; perché è una ferita ai viventi, e i morti non la conoscono.
Nessun uomo ha mai avuto conoscenza certa, né alcuno l'avrà mai sugli dèi e su tutte le cose che dico, e se anche qualcuno arrivasse a esprimere una cosa compiuta al più alto grado, neppur lui ne avrebbe tuttavia vera conoscenza, poiché di tutto vi è solo un sapere apparente.
Come l'ape raccoglie il succo dei fiori senza danneggiarne colore e profumo, così il saggio dimori nel mondo.
C'è una saggezza della testa, e... una saggezza del cuore.
Solo i più saggi o i più stupidi degli uomini non cambiano mai.
Man mano che aumenta la saggezza diminuiscono le occasioni di utilizzarla.
C'è religione nella sapienza e sapienza nella religione.
I cani sono saggi. Scelgono un angolo tranquillo per leccarsi le ferite e non tornano finché non sono completamente guariti.
C'è saggezza nel vino.
Non è possibile vivere felicemente senza anche vivere saggiamente, bene e giustamente; né saggiamente e bene e giustamente senza anche vivere felicemente. A chi manchi ciò da cui deriva la possibilità di vivere saggiamente, bene, giustamente, manca anche la possibilità di una vita felice.
Gli uomini non sono saggi in proporzione tanto all'esperienza quanto alla loro capacità di fare esperienza.
Succhiare il midollo della vita non significa strozzarsi con l'osso, c'è un tempo per il coraggio ed un tempo per la cautela ed il vero uomo sa come distinguerli.