Con lui ammazziam e con questo chiaviam...
Sveglia! Sveglia! Sveglia! Mollate l'uccello e agguantate le calze, oggi è domenica varietà religioso alle ore 8 in punto, brande in ordine ed uniforme festiva, le pulizie cominceranno fra due minuti.
Sapevo di voler cantare fin da quando avevo quattro anni. Mia madre suonava la chitarra e cantava, io le stavo accanto ed imparavo a cantare.
Come é nobile chi, col cuore triste, vuol cantare ugualmente un canto felice, tra cuori felici.
Se quel che non ardisco Cantar, nel cor, come in secreta istoria, Qual vera dea v'adoro e riverisco.
Dove la parola manca, là comincia la musica; dove le parole si arrestano, l'uomo non può che cantare.
Camminavo cantando a squarciagola lungo i muri ammuffiti del convento delle Carmelitane Scalze, quando una scarpa mi raggiunse alla nuca. "Bugiarde!" gridai.
La gente dice che avrei potuto cantare l'elenco telefonico e farla suonare bene.
Alcuni giorni non ci sarà una canzone nel tuo cuore. Canta comunque.
Sono 53 anni che mi guadagno il pane cantando, ma confesso di essere stanco. Mi piacerebbe andare in pensione e, magari trasferirmi in Brasile, con il mio pappagallo che vive con me da 37 anni.
I cantanti non sono quasi mai antipatici, perché quasi sempre sono ridicoli.
Se Dio non avesse avuto canzoni da farmi cantare, io non avrei cantato nessuna canzone. Le canzoni vengono da Dio, tutte.