Non disonorare il sacro nome d'amico, dandolo ad uomo di niuna o poca virtù.
L'innocenza è veneranda, ma quanto lo è pure il pentimento!
Non volerti sforzare ad avere amici. È meglio non averne alcuno che doversi pentire d'averli scelti con precipitazione. Ma quando uno n'hai trovato, onoralo di elevata amicizia.
La coscienza dell'uomo non ha riposo se non nella verità. Chi mente, se anche non viene scoperto, ha la punizione in sé medesimo, egli sente che tradisce un dovere e che si degrada.
Un'anima umana, nell'età dell'innocenza, è sempre rispettabile.
Un giorno è presto passato, e quando la sera uno si mette a letto senza fame e senza acuti dolori, che importa se quel letto è piuttosto fra mura che si chiamino prigione, o fra mura che si chiamino casa o palazzo?
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore della morte? Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
È nell'amicizia che l'essere umano conosce la forma più imprevedibilmente alta di rapporto.
Bisogna mangiare insieme molti moggi di sale, perché si sia soddisfatto al dovere dell'amicizia.
Più si dona, più diminuiscono gli amici.
Prima di contrarre amicizia, bisogna osservare; dopo averla contratta, bisogna fidarsi.
La vera felicità non dipende dal numero degli amici, ma da quali ci si è scelti e da quanto essi valgono.
Nulla sia sì intima amistade come da bon padre a bon figliuolo e da bon figliuolo a bon padre.
Si deve avere un amico invisibile a cui parlare nelle ore silenziose della notte e durante le passeggiate nei parchi.
L'amicizia è sempre una dolce responsabilità, ma non è mai un'opportunità.
L'amicizia o si contrae fra simili o rende simili.