Chi opera per sincera coscienza può errare, ma è puro innanzi a Dio.— Silvio Pellico
Chi opera per sincera coscienza può errare, ma è puro innanzi a Dio.
Tutto ciò che impari, t'applica a impararlo con quanta più profondità è possibile. Gli studi superficiali producono troppo spesso uomini mediocri e presuntuosi.
Oh qual brama ha il prigioniero di veder creature della sua specie! La religione cristiana, che è sì ricca d'umanità, non ha dimenticato di annoverare fra le opere di misericordia il visitare i carcerati.
L'uomo si reputa migliore, aborrendo gli altri.
Quand'hai commesso un torto, non mentir mai per negarlo od attenuarlo. Debolezza turpe è la menzogna. Concedi d'avere errato; qui v'è magnanimità; e la vergogna che ti costerà il concedere, ti frutterà la lode de' buoni.
Avviene in prigione come nel mondo. Quelli che pongono la lor saviezza nel fremere, nel lagnarsi, nel vilipendere, credono follia il compatire, l'amare, il consolarsi con belle fantasie che onorino l'umanità ed il suo Autore.
La voce della coscienza è come uno di quei congegni d'allarme che scattano per ogni nonnulla e nessuno gli dà più retta.
Non esistono testimoni tanto terribili, né accusatori tanto implacabili quanto la coscienza che abita nell'animo di ciascuno.
Coscienza e vigliaccheria sono proprio la stessa cosa... la coscienza è il marchio di fabbrica. È tutto qui.
Coscienza. La voce interiore che ci avverte che qualcuno potrebbe vederci.
La voce umana non potrà mai raggiungere la distanza coperta dalla sottile voce della coscienza.
L'uomo, per il semplice fatto di essere uomo, di aver coscienza di sé, è, in confronto all'asino o al granchio, un animale malato. La coscienza è malattia.
Se fosse dato ai nostri occhi terreni di vedere nella coscienza altrui, si giudicherebbe molto più sicuramente un uomo da quel che sogna, che da quel che pensa.
Coscïenza m'assicura, la buona compagnia che l'uom francheggia sotto l'asbergo del sentirsi pura.
La coscienza è una suocera le cui visite non finiscono mai.
La vigliaccheria chiede: è sicuro? L'opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto?