Avere la coscienza pulita è segno di cattiva memoria.
L'allievo Tse Kung chiese: Esiste una parola che possa esser la norma di tutta una vita? Il maestro rispose: Questa parola è 'reciprocità'. E cioè, non comportarti con gli altri come non vuoi che gli altri si comportino con te.
Il denaro non fa la felicità figurati la miseria!
Non vendicarti, perché dopo la vendetta viene il pentimento.
In un paese ben governato la povertà è qualcosa di cui ci si deve vergognare.
Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo.
Io ero venuto per portare a compimento la lotta, non per uccidere la gente. Anche adesso si può vedere. Sono forse una persona selvaggia? La mia coscienza è pulita.
Non c'è una sorta di sangue versato, quando viene ferita la coscienza? Attraverso questa ferita scorrono via la vera umanità e l'immortalità dell'uomo, ed egli sanguina fino a morte eterna.
La vigliaccheria chiede: è sicuro? L'opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto?
L'onore è la coscienza esterna e la coscienza l'onore interno.
La coscienza è la custode, nell'individuo, delle norme che la comunità ha messo a punto per la propria conservazione.
La coscienza è la sostanza più elastica del mondo. Oggi non riuscite a tirarla tanto da coprire uno di quei mucchietti di terra che fanno le talpe, domani copre una montagna.
L'affiorare della coscienza si fonde al rivelarsi delle cose.
La voce della coscienza è antipatica come la nostra sentita al registratore.
Aveva la coscienza pulita. Mai usata.
Onde interrogare qualche volta la coscienza, raccogliersi nello spirito o contemplar la natura, è senz'altro voglia di far niente.