La politica oggi è un segnale debole, e non può avere un ascoltatore forte. Verrebbe disintegrata.— Simone Perotti
La politica oggi è un segnale debole, e non può avere un ascoltatore forte. Verrebbe disintegrata.
Il consumismo ha vinto laddove nessuna ideologia, credo o fede hanno potuto prevalere.
La vedono sempre volentieri, come succede quando incontriamo chi ha desiderio di noi, non chi ha bisogno.
La perdita di importanza delle scienze umane e segnatamente della filosofia è una delle cause della nostra decadenza. Da troppo tempo i filosofi non ispirano le vite degli uomini. E i risultati si vedono.
Più che l'amoralità, il problema del nostro tempo è proprio questo: pochissimi, inclusi gli amministratori delegati delle banche che guadagnano nove trilioni di dollari l'anno, sanno che diavolo stanno facendo.
Se pensi che una debolezza possa venire trasformata in un punto di forza, mi dispiace dirtelo, ma si tratta di un'altra debolezza.
Chi conosce la propria debolezza è realmente più forte di chi crede ciecamente alla propria forza.
Se ti sopraggiunge qualche languore o debolezza di spirito, corri ai piedi della Croce.
Cambiare opinione, o addirittura linea politica, è un segno di debolezza.
La società è prodotta dai nostri bisogni, e il governo dalle nostre debolezze.
Dopo tutto, uno conosce i propri punti deboli così bene, che è piuttosto sconvolgente vedere i critici trascurarli per inventarne degli altri.
Sono convinta che per mostrare la propria fragilità ci voglia una gran forza. Tutti sono capaci di affrontare la vita con una pellaccia dura da bisonte, chiudendosi in se stessi. È più difficile, invece, rimanere aperti e disponibili.
Bisogna accettare le fragilità come la parte vincente di noi. Tanto Superman non ci è dato esserlo.
La cosiddetta maturità è opportunismo, oppure un segno di pura stanchezza.
Preoccuparsi significa diventare accessibile, inconsapevolmente accessibile.