La gavetta da attore l'ho fatto a teatro.— Steve Buscemi
La gavetta da attore l'ho fatto a teatro.
Fare il regista per la televisione è veramente duro, bisogna essere veloci. Per girare un'ora di show servono sette giorni.
Esiste una verità universale ed è: non dare mai la tua carta di credito a una donna.
Non è previsto che i film ambientati in prigione vengano fatti vedere ai carcerati, specialmente quelli in cui si parla di fuga.
È essenziale porre fine alla soggiogazione del teatro al testo, e ristabilire la nozione di un tipo unico di linguaggio, a metà strada tra gesto e pensiero.
Il teatro non lo considero gay, non c'è il sesso: noi sulla scena siamo creature di cartone.
Per me il teatro musicale è stata una scoperta tardiva che mi ha aiutato a far tornare nel mio lavoro un rapporto con la musica, con la dimensione visivo-temporale, che era quella che contraddistingueva i miei inizi.
E' bello andare a teatro ed essere costretti a stare seduti e pensare alla vita. E' un'esperienza quasi religiosa.
Il teatro può diventare spaventosamente ripetitivo.
Il teatro continua ad esistere, e non soltanto come abitudine, come modo d'impiego del tempo libero, ma come esigenza profonda e ineliminabile della vita sociale...
Ogni dramma inventato riflette un dramma che non s'inventa.
Ho sempre rifiutato le offerte teatrali, perché ritengo che il vero attore sia quello di teatro, che apre il palcoscenico e, se sbaglia una sillaba, viene buttato fuori dal pubblico. Nel cinema, al quarantesimo ciak, anche una scimmia riesce a far bene la scena.
Il teatro è il luogo dove "io è morto" può assumere espressione.
Dopo che mi ero sistemato avrei voluto fare un cinema più serio e mi sono messo a fare teatro, mi sono comprato la libertà: Feydeau, Shakespeare, Pirandello.