Se la vita è un percorso, è un percorso che si svolge in salita.
Le lacrime che non escono si depositano sul cuore, con il tempo lo incrostano e lo paralizzano come il calcare incrosta e paralizza gli ingranaggi della lavatrice.
La grandezza non contempla mai la facilità.
Ma non è forse una vanità credersi superiori al mistero o ignorarlo?
Per mettersi in viaggio c'è bisogno della nostalgia di qualcosa.
Trovare scappatoie quando non si vuol guardare dentro a se stessi è la cosa più facile del mondo. Una colpa esterna esiste sempre, è necessario avere molto coraggio per accettare che la colpa o meglio, la responsabilità appartiene a noi soltanto.
È stato scritto che «la vita è un grande pensiero fissato in giovinezza e tradotto in pratica».
Se vuoi goderti la vita, prenditi un po' meno sul serio.
Ho lottato contro una dura concorrenza per tutta la mia vita. Non saprei come andare avanti senza di essa.
Sono nato in un buco, ho vissuto in un buco, morirò: per un buco.
Ricordati: medita la vita di fronte alla morte. Vedrai quanti pregiudizi, quante paure, quante viltà svaniranno in faccia alle croci: di quell'esosissimo giogo di delitti contro-coscienza complici sono i vivi, liberatori i morti.
La vita è una faccenda seria, in ragione della sua futilità.
La vita è un supporto, non una ragione, la vita è necessaria, ma non è sufficiente: questa è la lezione che ci viene dai morti.
La vita è troppo breve per concentrarsi sul passato. Guardo piuttosto al futuro.
Ogni esistenza contiene un'attitudine alla felicità, siamo chiamati a scegliere se reprimerla o se svilupparla.
Non vi è cura per la nascita e la morte salvo divertirsi nell'intervallo. Il nero sfondo che fornisce la morte tira fuori i colori più teneri della vita in tutta la loro purezza.