Le scuole sono soltanto fabbriche di imbecillità e di depravazione.
Non è possibile una vera chiarezza, ma solo una chiarezza generica, approssimativa, non è possibile una conoscenza effettiva, ma solo approssimativa, tutto è sempre solo approssimativo e può essere sempre solo approssimativo.
Se ci guardiamo intorno, ci accorgiamo di essere circondati soltanto da ridicolaggine e meschinità. Quel che importa è sottrarsi a questa ridicolaggine e a questa meschinità. Fissare lo sguardo sull'eccelso!
Siamo in errore quando crediamo di essere nel vero e viceversa. La via dell'assurdo è la sola praticabile.
Gli eroi sono il prodotto dell'insicurezza. Vale a dire di uno stato d'ansia, di paura, di disperazione.
L'arte, insomma, è il tentativo reiterato, che commuove perfino l'intelligenza, di sbrogliarsela in questo mondo e nelle sue avversità, cosa che, come sappiamo, è possibile solo facendo ripetutamente uso della menzogna e della falsità, dell'ipocrisia e dell'autoinganno.
Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia.
La scuola è così essenzialmente antigeniale che non ristupidisce solamente gli scolari ma anche i maestri.
Appartenere a una scuola, significa perdere la propria personalità; non appartenere a una scuola, significa abdicare a ogni possibilità di prestigio.
Diploma: permesso di dimenticare o perlomeno di non imparare più.
Da oltre mezzo secolo i bambini, i ragazzi e i giovani vengono obbligati a starsene seduti, tra scuola e compiti, circa otto ore al giorno, e che, alla fine dei loro corsi di studi, a qualsiasi domanda culturale, il loro sguardo vaga smarrito o si esprime in un "boh!".
Quasi tutti gli uomini che hanno fatto qualcosa di nuovo nel mondo o non sono mai andati a scuola o ne sono scappati presto o sono stati "cattivi" scolari.
Lo stato mantiene le scuole perché i padri di famiglia le vogliono e perché lui stesso, avendo bisogno tutti gli anni di qualche battaglione di impiegati, preferisce tirarseli su a modo suo e sceglierli sulla fede di certificati da lui concessi senza noie supplementari di vagliature più faticose.
La scuola fa molto più male che bene ai cervelli in formazione.
La scuola deve insegnare ad analizzare e discutere i parametri su cui si reggono le nostre affermazioni passionali.
La scuola deve far sì che un giovane ne esca con una personalità armoniosa e non ridotto a uno specialista.