Diploma: permesso di dimenticare o perlomeno di non imparare più.— Georges Elgozy
Diploma: permesso di dimenticare o perlomeno di non imparare più.
Editorialista: il dovere di un editorialista è quello di dire la verità. Il suo mestiere è di far credere che la conosce.
Arte oratoria: arte di dire il minimo di cose col massimo di parole.
Psichiatra: un folle la cui idea fissa è di guarire altri folli.
Dubbio: il cancro della fede.
Discorso: sostituto del pensiero; forma superiore dell'azione politica.
Lo stato mantiene le scuole perché i padri di famiglia le vogliono e perché lui stesso, avendo bisogno tutti gli anni di qualche battaglione di impiegati, preferisce tirarseli su a modo suo e sceglierli sulla fede di certificati da lui concessi senza noie supplementari di vagliature più faticose.
La scuola deve far sì che un giovane ne esca con una personalità armoniosa e non ridotto a uno specialista.
La scuola è un nido di rivalità accanite.
La scuola è così essenzialmente antigeniale che non ristupidisce solamente gli scolari ma anche i maestri.
Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia.
La scuola fa molto più male che bene ai cervelli in formazione.
Appartenere a una scuola, significa perdere la propria personalità; non appartenere a una scuola, significa abdicare a ogni possibilità di prestigio.
Quasi tutti gli uomini che hanno fatto qualcosa di nuovo nel mondo o non sono mai andati a scuola o ne sono scappati presto o sono stati "cattivi" scolari.
Da oltre mezzo secolo i bambini, i ragazzi e i giovani vengono obbligati a starsene seduti, tra scuola e compiti, circa otto ore al giorno, e che, alla fine dei loro corsi di studi, a qualsiasi domanda culturale, il loro sguardo vaga smarrito o si esprime in un "boh!".
In uno Stato nazionale, la scuola deve lasciare libero per l'educazione fisica un tempo di gran lunga maggiore. Non è necessario riempire i giovani cervelli d'una zavorra di cui, come insegna l'esperienza, riterranno solo la minima parte.