La migliore, l'unica maniera per conservare l'amore, è darlo.
— Thomas Merton
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La nostra interpretazione
L’amore, per continuare a esistere, non può essere trattenuto come un possesso privato o una riserva da proteggere. Vive soltanto nel movimento del dono. Quando viene condiviso, si rigenera, si approfondisce e diventa più stabile, proprio perché smette di essere centrato sul proprio bisogno e si orienta verso il bene dell’altro. Non si tratta di un gesto di perdita, ma di una trasformazione: ciò che sembra uscire da noi, in realtà fa crescere anche noi stessi. L’atteggiamento opposto, quello di chi custodisce l’amore con paura, lo irrigidisce, lo rende fragile, esposto alla gelosia e al sospetto. La disponibilità a dare, invece, rompe la logica del calcolo e del controllo e introduce una dimensione di fiducia. In questo orizzonte l’amore non è un oggetto da conservare in un luogo sicuro, ma un flusso che si alimenta proprio nell’apertura. Più si ama in modo gratuito, più si scopre di essere capaci di amare ancora, e questo movimento continuo diventa la sua vera salvaguardia.