Sono come Woody Allen: credo nel sesso e nel decesso.
Se fossi un dittatore fucilerei tutti coloro che non sono gentili. Mi danno fastidio i soprusi.
Io ho paura di tutto, la subisco, sono il meno indicato a parlarne. Però so che non esiste una paura senza aggettivi, si ha paura sempre di qualcosa.
Basta che uno abbia un minimo di potere e ce l'hai contro. Allora, non sarebbe meglio eliminare il potere?
Non prendertela se ti considerano mezzo scemo. Si vede che ti conoscono solo a metà.
Non conviene fare sesso. Dura poco, si fa una gran fatica e la posizione è ridicola.
La stessa copula è appena un contatto, un contatto di sfregamento ravvicinato, ma non una penetrazione reale, almeno di un corpo da parte di un altro corpo.
Non mi piacciono le immoralità di gruppo. Le orge vanno bene solo nei film di Fellini. Il rapporto tra cucina e sesso esige che non si superi il numero di tre. Quattro equivale a propiziare due coppie. E cinque è già una massa.
È un dono di Dio, la sessualità.
Nessun'altra pulsione è stata tanto repressa sin dall'infanzia quanto quella sessuale nelle sue numerose componenti, di nessun'altra rimangono desideri inconsci così numerosi e così forti, che ora agiscono durante il sonno provocando dei sogni.
Il sesso è come il sonno: non se ne può fare a meno, ma uno non passa tutta la vita a letto.
Sesso? Preferisco una tazza di tè ogni giorno.
Se il sesso avesse a che fare soltanto con la procreazione, l'educazione sessuale sarebbe una cosa ragionevole. Ma il sesso ha a che fare anche con altre funzioni, per esempio con l'educazione sessuale.
Il sesso è importante e non solo perché ci dà piacere, ma anche per la riproduzione, per le responsabilità che abbiamo nei confronti delle generazioni che seguiranno. Secondo me il sesso è un dovere sociale.
Di tutte le perversioni sessuali, la castità è la più strana.