Il bianco è il colore sfacciato del pudore.
Un nome qualunque non esiste, per così dire non si dà in natura: ogni nome reca una certa carica di destino.
L'arte si afferma, crea una nuova e più congrua realtà: sì certo, quella appunto dell'arte, che non si dà chi non sarebbe disposto a barattare contro un minuzzolo di quest'altra vile e spregiata.
Il ricordo è un compromesso: gli uomini si difendono con quello.
Ma: la terribile parola della disperazione.
Non si è soliti colorare i piedi dell'albero di bianco. La forza della corteccia scaturisce dal profondo del colore.
Se sei nero e sei sbagliato sei sbagliato, se sei bianco e sei sbagliato sei sbagliato. È una legge universale.
È pur sempre la Juventus e contro i bianconeri non esistono partite facili.
Vedere da lontano Aidi coloratissima mentre parlava con le altre carlotte in bianco e nero, stendere a gomitate tutti quelli sulla traiettoria, arrivarle vicino, chiederle solo PERCHÈ e poi ricominciare tutto daccapo.
Guarda quella indefinita tonalità di bianco; la raffinata consistenza della carta... oh mio Dio, ha persino una filigrana.
Ho sognato una donna, bella e avvenente, tutta vestita di bianco, che mi si è avvicinata e mi ha detto: «Socrate, fra tre giorni, tu sarai nei felici campi di Ftia.»
Essi non erano che spruzzi di colori su un muro bianco, volti e parole da dimenticare con la stessa disinvoltura con cui cercavano di farsi notare.
In ogni caso, sfocata o meno, nitida o meno, una fotografia buona è una questione di proporzioni, di rapporti tra neri e bianchi.
Di fronte a un camice bianco non sono mai tesa: sono la paziente ideale, trasmetto serenità e fiducia.
Ogni buon matrimonio è territorio segreto, uno spazio necessariamente bianco sulla mappa della società. Ciò che gli altri non sanno della tua relazione coniugale, la rende tua.