Il bianco è il colore sfacciato del pudore.— Tommaso Landolfi
Il bianco è il colore sfacciato del pudore.
Il diritto divino era pure un'idea: come potrebbe esserlo la sovranità popolare, che nel migliore dei casi è dell'ordine delle volgari necessità? Necessità non fa idea.
Il comunismo come si è manifestato nella rivoluzione russa, ha negato la libertà, ha negato la personalità, ha negato lo spirito. Precisamente in ciò, non già nel suo sistema sociale, si è manifestato il male demoniaco del comunismo.
Vi è forse qualcosa di più ignobile della democrazia?
Al mondo non sempre i buoni e i generosi hanno la ricompensa che si meritano.
Ma: la terribile parola della disperazione.
Mio padre era bianco, mia madre era nera, io sono in mezzo, io sono niente, tutto quello che ho è Dio.
Il sole si leva, brilla per lungo tempo. Tramonta. Scende ed è perso. Così sarà per gli indiani. Passeranno ancora un paio di anni e ciò che l'uomo bianco scrive nei suoi libri sarà tutto ciò che si potrà ancora udire a proposito degli indiani.
La poesia non è fatta di queste lettere che pianto come chiodi, ma del bianco che resta sulla carta.
Ogni buon matrimonio è territorio segreto, uno spazio necessariamente bianco sulla mappa della società. Ciò che gli altri non sanno della tua relazione coniugale, la rende tua.
È pur sempre la Juventus e contro i bianconeri non esistono partite facili.
Il colore bianco è veleno per un quadro: usatelo solo per i dettagli luminosi.
V'è un muro bianco, obliquo al cielo, sopra il quale il cielo si ricrea infinito, verde, assolutamente intoccabile. Gli angeli vi nuotano, e le stelle, anche loro indifferenti. Sono il mio medium.
In pista non esiste bianco o nero, ma solo veloce o lento. Non conta nient'altro. Né il colore, né il denaro e neanche l'odio.
Nell'ambito variopinto predomina la sorpresa; nel bianco, invece, una gioiosa e presaga inquietudine.
Il mondo non è nero e bianco. Sembra di più nero e grigio.