Ma: la terribile parola della disperazione.— Tommaso Landolfi
Ma: la terribile parola della disperazione.
L'arte si afferma, crea una nuova e più congrua realtà: sì certo, quella appunto dell'arte, che non si dà chi non sarebbe disposto a barattare contro un minuzzolo di quest'altra vile e spregiata.
Ho pure opposto il principio della personalità, la sua indipendenza davanti a ogni ordine sociale, davanti a ogni governo, davanti a ogni ambiente esteriore. Ciò significa che ho difeso lo spirito e quanto ad esso si riferisce.
Il bianco è il colore sfacciato del pudore.
Quando ci si sente tristi e addolorati ecc. basta mangiare un po' di cioccolata o aspettare un po' di tempo perché tutto si metta matematicamente a bene.
"Ma": la terribile parola della disperazione.
Si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire. A me capita di cominciare a scavare.
Offuscate tutte le stelle, perché non le vuole più nessuno.Buttate via la luna, tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi, perché da questo momento niente servirà più a niente.
Per quanto una situazione possa sembrare disperata, c'è sempre una possibilità di soluzione. Quando tutto attorno è buio non c'è altro da fare che aspettare tranquilli che gli occhi si abituino all'oscurità.
Il matrimonio è una cosa disperata.
Quando non hai niente, non hai niente da perdere.
Tu sei malato di disperazione!
Una certa continuità nella disperazione può generare la gioia.
La radice di tutte le passioni è l'amore. Da esso nasce la tristezza, il piacere, l'allegria e la disperazione.
Può anche succedere che una sera, a causa dello sguardo attento di qualcuno, si provi il bisogno di comunicargli, non la propria esperienza, ma semplicemente un po' di quei particolari disparati legati da un filo invisibile che minaccia di spezzarsi e che chiamiamo il corso di una vita.
Colui che dispera degli avvenimenti è un vile, ma colui che spera nella condizione umana è un pazzo.