Questo è il bello dell'anarchia di Internet. Chiunque ha diritto di manifestare la propria irrilevanza.— Umberto Eco
Questo è il bello dell'anarchia di Internet. Chiunque ha diritto di manifestare la propria irrilevanza.
C'è una lussuria del dolore, come c'è una lussuria dell'adorazione e persino una lussuria dell'umiltà.
Spesso sono gli inquisitori a creare gli eretici.
Mike Bongiorno convince il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore della mediocrità.
Non sono le notizie che fanno il giornale, ma il giornale che fa le notizie.
La presenza sminuisce la fama, mentre la lontananza l'accresce: le qualità perdono lucentezza se si toccano troppo, mentre la fantasia giunge più lontano della vista.
Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull'argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia.
Il web ci ha insegnato il potere dell'effetto di rete: quando connettete le persone e le idee, esse crescono.
E' consigliabile la creazione di un profilo Google Plus e un'interazione con almeno 300/400 persone tramite le Cerchie.
Più ci si sbraccia sul proprio blog al fine di dimostrarsi unici al mondo, più si diventa generici.
Questo sembra essere un crescente problema comune - coll'aumentare del numero totale di utenti, sale anche la probabilità che vi sia un demente sufficientemente ossessionato per ogni argomento.
Ora con Internet tutti possono dire la loro opinione, anonima ed indesiderata.
Mai gli esseri umani hanno avuto tante possibilità, attraverso la rete, di accedere a conoscenze e servizi limitando spostamenti e recuperando tempo di vita. Mai il mondo è stato tanto policentrico, con Paesi nuovi, miliardi di persone che stanno conquistando accettabili livelli di vita.
Il Web è quasi istantaneo; non occupa alcun tempo se non l'incubo di un costante presente. Tutta superficie e niente volume, tutto presente e niente passato.
Google non è sinonimo di ricerca.
Il grande problema della scuola oggi è insegnare ai giovani a filtrare le informazioni di Internet, cosa di cui non sono però capaci neppure i professori, perché sono neofiti in questo campo.