Il web fa più danni di un'autobomba.
La democrazia è un prodotto della cultura occidentale e non può essere applicata per il Medio Oriente, che ha un diverso background culturale, religioso, sociologico e storico.
Gli Stati Uniti e l'Unione Europea devono aiutare la traduzione della domanda di democrazia in una volontà politica.
La democrazia non può essere definita come la presenza di parlamenti ed elezioni.
Ciò a cui dovremmo puntare è un concetto di organicità, e non solamente di meccanismi: la democrazia che conserva lo stato di diritto, la separazione dei poteri, che è partecipativa e pluralista.
I referendum via Rete senza quorum e propositivi diventeranno la normalità.
In chat si può essere chiunque e il suo contrario, non si sentono i giudizi degli altri, non c'è morale (se non la netiquette prevista), non ci sono silenzi, e non c'è lo spettro più terribile: la solitudine.
La formula tre ragazzi con un laptop veniva usata per descrivere una startup che aveva appena iniziato a operare sulla Rete. Oggi descrive anche un'azienda fisica. L'hardware sta diventando molto più simile al software.
Il Web è progettato per essere universale: per includere tutto e tutti.
Questo è il bello dell'anarchia di Internet. Chiunque ha diritto di manifestare la propria irrilevanza.
L'identità online è raccontare se stessi.
Mai gli esseri umani hanno avuto tante possibilità, attraverso la rete, di accedere a conoscenze e servizi limitando spostamenti e recuperando tempo di vita. Mai il mondo è stato tanto policentrico, con Paesi nuovi, miliardi di persone che stanno conquistando accettabili livelli di vita.
C'è veramente tutto su Internet. Si tratta del rapporto tra quantità da una parte, e cultura e identità, dall'altra. Le informazioni sul mondo che poteva ricevere un contadino 700 anni fa, nell'arco della sua vita, sono meno di quelle che possiamo avere noi in un giorno.
Io appartengo a una generazione che usa ancora la penna stilografica, ma devo riconoscere che Internet è un mondo affascinante.
I tempi sono cambiati: il prossimo presidente della Repubblica finirà per dover condensare il suo messaggio [di fine anno alla Nazione] in un tweet.