Un uomo che legge ne vale due.
Il silenzio è la voce di un altro alfabeto che ci parla dentro.
Chi più sproporzionato di un editore che si mette davanti all'arte con le sue grosse mani terrene, i suoi occhiali e i suoi conti?
Non serve rimpiangere quel che non si è letto, o inseguirlo insensatamente e con immane fatica: quello che non si è letto non era stato scritto per noi.
Se si leggono libri come si stanno ad ascoltare gli amici, ciò che si legge allieterà e consolerà come soltanto gli amici sanno fare.
Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. Leggete per vivere.
L'aspetto veramente importante della lettura è che favorisce una disinvolta intimità con il processo della scrittura; si mette piede nel paese dello scrittore con tutti i documenti più o meno in ordine.
L'atto di lettura è autentico soltanto quando conosciamo integralmente un autore, quando esaminiamo con sollecitudine particolare, anche se un po' irritata, i suoi "fallimenti" per elaborare una nostra visione personale della sua presenza.
L'unico vero lettore, è il lettore attento.
La condizione per leggere le cose buone è di non leggere roba cattiva: poiché la vita è breve, il tempo e le forze sono limitati.
Perché una volta che il male di leggere si è impadronito dell'organismo, lo indebolisce tanto da farne facile preda dell'altro flagello, che si annida nel calamaio e che suppura nella penna.
Quante letture ci si risparmierebbe, se si conoscessero prima gli scrittori. Tutte le letture?
L'arte di non leggere è assai importante. Essa consiste nel non prendere in mano quello che in ogni momento occupa immediatamente la maggior parte del pubblico.
Nel mondo assurdo, il valore di una nozione o di una vita viene misurato in base alla sua infecondità.
Il valore di un vero messaggio può essere detto in due righe. Il resto è costituito di dichiarazioni vaghe.
Si è accettato il valore di questi valori come dato, come qualcosa di effettivo, al di là di ogni discussione.
Tutti sanno che, sotto un buon condottiero, non ha grande valore la fortuna, ma sono a prevalere l'intelligenza e la razionalità.
Il valore degli esseri umani sta nella loro capacità di separarsi dagli altri, di essere indipendenti, di appartenere a se stessi e non al branco.
Nelle teorie del «capitale umano», la quantità di persone diplomate e laureate diventa un fattore economico primario e imprescindibile.
Grande, nell’uomo, è il valore della verità, che lo sostiene fra tanti cambiamenti ed è insita nell’uomo – che ne è innamorato, l’uomo e la verità non si lasciano mai.
Dopo tutto cosa vuol dire essere brillanti? Semplicemente avere l'accortezza di seminare quando nessuno ti guarda e raccogliere quando ti guardano tutti.
Un fatto della nostra vita ha valore non perché è vero, ma perché ha significato qualcosa.
Quello che ho da dire è di gran lunga più importante della lunghezza delle mie ciglia.
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