La felicità è cosa rara e preziosa, per questo ne siamo sempre in cerca.
Quando ascoltiamo qualcuno, ascoltiamo sempre il discorso di due persone: quello del nostro interlocutore e quello che noi facciamo a noi stessi mentre ascoltiamo.
Non esiste un dare che non sia nello stesso tempo un ricevere.
Non esiste miglior afrodisiaco della gelosia.
Ormai in dio non crede più nessuno, neppure i credenti.
Perché dire con un intero libro ciò che può essere detto in due pagine? Perché dire in due pagine ciò che può essere detto in due righe? Perché dire in due righe ciò che può essere detto in due parole? Perché dire?
Teoricamente esiste una possibilità di essere felici in modo assoluto: credere nell'indistruttibilità in sé e non cercare di aspirarvi.
La felicità sociale sta nell'impiego pacifico e nell'armonia dei godimenti dei singoli.
Cercare la felicità in questa vita, ecco il vero spirito di rivolta.
La vera felicità nasce in primo luogo dal piacere del proprio io, e poi, dall'amicizia e dalla conversazione di pochi compagni scelti.
La vera felicità è non aver bisogno di felicità.
La felicità non viene dal possedere un gran numero di cose, ma deriva dall'orgoglio del lavoro che si fa; la povertà si può vincere con un sistema costruttivo ed è di fondamentale importanza combattere l'ingiustizia anche a costo della propria vita.
I celibi dovrebbero essere tassati in modo più pesante, non è giusto che alcuni uomini siano più felici di altri.
Finché c'è questa felicità interiore, questo godere della natura, della salute e di tante altre cose, finché si ha tutto questo si tornerà sempre a essere felici.
La felicità non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare.
La bellezza non è che una promessa di felicità.