Corri e fottitene dell'orgoglio.
Prendi la strada che porta fortuna, prendi la via che fa più paura, prendi la cosa così... la vita è dura! Non ti fermare davanti a niente, non ascoltare nemmeno la gente, non ti distrarre perché... la vita è tua!
In questo mondo di fenomeni, di gente pronta ad uccidersi io un fucile ce l'ho... lo tengo sotto il letto.
E questa sera nel letto metterò qualche coperta in più perché sennò avrò freddo senza averti sempre, senza averti sempre addosso... e sarà triste lo so ma la tristezza però si può racchiudere dentro una canzone che canterò...
Spesso l'uomo preferisce essere diretto, comandato, obbligato da una autorità superiore, perché questo lo solleva dal peso della responsabilità e dall'angoscia dei sensi di colpa, e quindi dal dover fare i conti con la propria coscienza.
Dimenticare è facile: basta non ricordare.
Si può correggere l'orgoglio, le bizze, la gola, la pigrizia; ma la conversione di un cuore invidioso e cattivo è una specie di miracolo.
L'orgoglio, l'immancabile vizio degli stupidi.
Di tutte le forme d'orgoglio l'umiltà è la più calcolatrice.
Prendi senza orgoglio, rinunzia senza difficoltà.
Dar le colpe agli altri è vanità. L'orgoglio vuol che sian suoi anche gli errori.
L'orgoglio ha quasi sempre una compagna ancora peggiore: l'invidia.
Il Diavolo... quello spirito orgoglioso... non può tollerare di venir canzonato.
Molto più che gli interessi è l'orgoglio che ci divide.
Un eccessivo orgoglio può spegnere anche la più legittima gelosia.
La più umile specie di superbia è l'orgoglio nazionale. In chi ne è affetto esso rivela infatti la mancanza di qualità individuali delle quali potrebbe andare orgoglioso; altrimenti non ricorrerebbe a ciò che condivide con tanti milioni di individui.