La stampa è veloce nell'informare ma dannatamente ritardata nel comprendere.
Tutto ha il diritto di esistere e venire rappresentato "in rete". Questa è la vera giustificazione alla mancanza di regole e di censure sul web. La "rete" è (e deve restare) una giungla pericolosa e spietata come il mondo reale, uno specchio del mondo reale.
L'individuo deve trovare in sé la forza di equilibrare vizi, piaceri, deviazioni. Se non dovesse riuscirci potrebbe forse essere considerato un debole, un malato. Certo non un criminale.
Corri e fottitene dell'orgoglio.
Conta il viaggio che il sogno ti fa fare. Conta non stare mai fermi, non importa dove arrivi, tanto poi devi ripartire.
Senza la libertà noi non abbiamo niente. Noi non siamo niente.
In un'epoca senza Dio la stampa è la provvidenza, ed essa ha persino elevato a convinzione la fede nella onniscienza e nell'onnipresenza.
La stampa è la tecnologia dell'individualismo.
Ciò che è stato stampato in un solo giorno degli ultimi cinquant'anni ha avuto più forza nel distruggere una civiltà che non le opere complete di Goethe nel difenderla.