Io sono timida. Una timida estroversa.
Calcaterra era un timido, ho dovuto violentarlo in ogni allenamento perché non prendeva l'iniziativa.
Lui era una frana completa con le ragazze, troppo timido, e la timidezza l'ha fottuto, cioè della vita non ha proprio assaggiato le cose più gustose.
Quando sono entrato in questo mondo ero timido, senza grandi certezze. Col tempo e le vittorie sono cresciuto.
Non essere troppo timido e schizzinoso riguardo alle tue azioni. Tutta la vita è un esperimento.
Capii che la mia paura era timida, per uscire allo scoperto aveva bisogno di stare da sola.
Il mio male peggiore è di non riuscire mai a dimenticare la mia presenza metafisica nella vita. Di qui, la timidezza trascendentale che terrorizza tutti i miei gesti, che toglie a tutte le mie frasi la linfa della semplicità, dell'emozione diretta.
Ho vissuto quasi 30 anni chiuso dentro di me come una cozza, ma adesso è tutto passato grazie al mio lavoro e alle mie passioni.
So che questo suona strano, ma da bambino ero molto timido. Terribilmente timido. Il punto di svolta è stato il primo anno di liceo, quando ero il più grande disadattato vivo. Nessuno, voglio dire nessuno, nemmeno parlava con me.
La timidezza in me diventa goffaggine.
Io non sono un re!