Virginia Woolf presenta una metafora vivida e ironica della condizione umana, utilizzando un viaggio nella metropolitana come analogia per la vita stessa. L'immagine di essere catapultati attraverso il caos urbano a velocità vertiginosa suggerisce l'impressione che le esperienze vitali sono spesso disordinate e sfuggenti, simili alla sensazione del viaggio in metropolitana dove tutto sembra accadere così rapidamente da non permettere di fermarsi o riflettere. La metafora è resa ancora più significativa dal dettaglio finale: l'assenza delle forcine nei capelli all'estremità opposta della corsa, che simboleggia la perdita dei piccoli comfort e sicurezze nel caos quotidiano. Questo aforisma invita il lettore ad esaminare come le sfide quotidiani possono strapparci dal nostro equilibrio personale senza preavviso o spiegazione, mettendo in risalto la fragilità delle nostre routine e l'inesorabilità della vita.