La vita è dolore e la gioia dell'amore è un anestetico.
Non è bello esser bambini: è bello da anziani pensare a quando eravamo bambini.
Tutto ciò che non bastiamo da soli a compiere, diminuisce la nostra libertà.
Ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.
Bisogna osservare bene questo: ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.
Quando si soffre, si crede che di là dal cerchio esista la felicità; quando NON si soffre si sa che questa non esiste, e si soffre allora di soffrire perché non si soffre nulla.
Ci sono anche dolori di lusso, che recano lustro a chi li sopporta.
Dopo un grande dolore, arriva un sentimento formale.
Il dolore e il piacere si alternano come la luce e l'ombra.
Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L'angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all'intelligenza.
Il mio dolore è amaro, la mia tristezza profonda, E vi sono sepolto come un uomo nella tomba.
Il dolore è leggero se non lo accresci con la tua suggestione.
Il dolore è la forma più intensa di vita, è sovreccitazione: quindi, il ricerchiamo.
Chiunque può sopportare un dolore tranne chi ce l'ha.
Solo il dolore insegna cos'è la vita senza il dolore.
Avidamente allargo la mia mano: dammi dolore cibo cotidiano.