L'attore è un bugiardo al quale si chiede la massima sincerità.— Vittorio Gassman
L'attore è un bugiardo al quale si chiede la massima sincerità.
Recitare non è molto diverso da una malattia mentale: un attore non fa altro che ripartire la propria persona con altre. È una specie di schizofrenia.
Gli uomini di governo parlano in modo sgomentante. Ma anche all'opposizione non c'è da stare allegri: quando si arriva alla sintassi sono guai.
Il diavolo esiste: è la televisione.
Il senso delle nostre imperfezioni ci aiuta ad avere paura. Cercare di risolverle ci aiuta ad avere coraggio.
L'istinto della fuga esisterà sempre: anche se Pascal consigliava di passare la vita in una stanza.
Fare l'attrice è come andare in guerra. Bisogna avere determinazione, scansare tanti pericoli.
È mia opinione che, storicamente, l'attore possa aver preceduto il fuoco, la ruota, l'ascia, la mazza --- ogni importante manifestazione della creatività umana, davvero --- tranne forse l'omicidio e il far baccano.
In nessun'altra attività si guadagna così tanto facendo scemenze.
Nemmeno per un attimo l'attore si trasformi completamente nel suo personaggio. "Non rappresentava re Lear, era Lear" sarebbe un giudizio disastroso.
In Europa un attore è un artista. Ad Hollywood, se non lavora è un nullatenente.
Tutti a Parigi vorrebbero essere attori e nessuno spettatore.
L'attore non recita le parole ma i sentimenti, ché la parte è fatta non di parole ma del sottofondo affettivo: è quella la parte nascosta da scoprire dell'attore.
Attore: uno che, per essere se stesso, finge di essere un altro.
Carpire il pieno significato della vita è il dovere dell'attore, interpretarlo il suo problema, ed esprimerlo la sua passione.