L'intolleranza non produce che ipocriti o ribelli: quale funesta alternativa!— Voltaire
L'intolleranza non produce che ipocriti o ribelli: quale funesta alternativa!
Bisogna che gli uomini, per meritare la tolleranza, comincino col non essere fanatici.
Ogni volta che un evento importante, una rivoluzione o una calamità volge a profitto della Chiesa, è sempre identificata con la Mano di Dio.
Bisogna aver rinunciato al buon senso per non convenire che non conosciamo nulla se non attraverso l'esperienza.
Le grandi cose sono spesso più facili di quanto si pensi.
Sembra di esser meno disgraziati, quando non si è soli a soffrire.
Se la molteplicità delle religioni nuoce a uno Stato, è unicamente perché l'una non vuole tollerare l'altra, ma assorbirla avvalendosi delle persecuzioni.
Coloro che sostengono di combattere per Dio sono gli uomini più intolleranti della terra; poiché credono di ricevere messaggi divini, le loro orecchie sono sorde a qualsiasi parola dell'umanità.
L'intolleranza è una forma di egoismo, e condannare l'egoismo in maniera intollerante significa condividerlo.
Le regole rappresentano per la maggior parte degli abitanti della Penisola un impaccio fastidioso piuttosto che l'indispensabile cornice del vivere civile.
Il classicismo in letteratura è intollerabile perché implica troppe norme restrittive; è intollerabile in amore perché ne implica troppo poche.
L'uomo può vivere soltanto con i suoi simili, e anche con loro non può vivere perché, alla lunga, gli diventa intollerabile che un altro sia il suo simile.
Dietro l'intolleranza violenta di un momento c'è la farsa mite, strisciante, della tolleranza universale. Qui è lo scandalo.
Se riuscissimo a recuperare l'intransigenza della gioventù, ciò di cui ci si indignerebbe di più è ciò che si è diventati.
I germi dell'intolleranza non si trovano solo nel cristianesimo e nell'islam, ma in ogni religione monoteista, quindi anche nell'ebraismo. Nel momento in cui una religione si attribuisce il monopolio della verità, automaticamente azzera la possibilità dello spazio alternativo.
Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi.