L'avventura deve iniziare con lo scappare via di casa.
La meraviglia di una casa non sta nel fatto che vi ripara e vi riscalda, né nel fatto che ne possediate i muri. Ma bensì nel fatto che essa ha lentamente deposto dentro di noi provviste di dolcezza.
Il telelavoro non è una chimera, basterebbe cablare meglio i paesi e le città evitando così che la gente si sposti. Molti potrebbero stare di più in famiglia, coi figli, giocare con loro.
Tra quattro mura ci stava a fatica. Si sentiva soffocare. Adorava il mare vicino. La risacca. L'aria salina. Le notti di tempesta trascorse vicino al faro sulla costa.
Gli odori tipici di una casa vera: quello di tappeti dell'Ottocento, di libri antichi, di cera, di poltrone, di lucidante per pianoforte. Odori nobili e di altri tempi, ma anche di tanta vita vissuta.
Sono bravissima a tenere la casa. Ogni volta che divorzio, tengo la casa.
Non c'è nessun posto come la propria casa.
Una stanza! Che sia vestita a lutto e nella miseria, o di seta trapuntata in oro, non sempre è il santuario segreto dove si svolge la più intima delle vite?
Il lavoro garantito per chi non ha voglia di lavorare è un delitto perché i ragazzi che vogliono, e non possono, restano a casa.
Le case sono fatte per viverci, non per essere guardate.
La casa è una perversione.