Il genio [...] è poco più che la facoltà di percepire in un modo inconsueto.
La religione, qualunque essa sia, è la reazione totale di un uomo alla vita, quindi perché non dire che qualsiasi reazione totale alla vita è una religione?
Credo che la prova dell'esistenza di Dio risieda principalmente in una profonda esperienza personale.
La vera cultura vive di simpatie e ammirazioni, non di antipatie e disprezzo.
Tessiamo noi stessi il nostro destino, buono o cattivo, e il lavoro fatto non si può più disfare: nulla di ciò che facciamo viene mai cancellato.
Mentre una parte di ciò che noi percepiamo viene dagli oggetti che ci stanno dinanzi, attraverso i nostri organi di senso, un'altra parte (ed è possibile sia la parte maggiore) proviene sempre dal nostro cervello.
I grandi geni hanno le biografie più brevi.
È il genio, come una perla nell'ostrica, solo una splendida malattia?
Il miglioramento crea strade rettilinee; ma le strade tortuose senza miglioramento sono strade di genio.
Il genio ha maggior luce di un altro onest'uomo ma concentra questa luce, mediante una lente di un certo tipo, su un punto focale.
Il genio è più duraturo della bellezza.
Genio, in verità, è poco più che la facoltà di percepire in un modo inconsueto.
Gli uomini si dividono in due categorie: i geni e quelli che dicono di esserlo. Io sono un genio.
Per genio intendo una inevitabile sveltezza e dirittura in un dato campo. La trouvaille. La schietta semplicità nel cogliere i mezzi efficaci.
Il genio non è altro che la fanciullezza richiamata a comando.
Il genio artistico agisce come quelle temperature estremamente elevate che hanno il potere di dissociare le combinazioni di atomi e di raggrupparli in un ordine assolutamente contrario, rispondente a tutt'altro tipo.