L'amore dei giovani non sta nel cuore, ma negli occhi.

William Shakespeare
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La nostra interpretazione

L’affetto vissuto in età giovanile viene presentato come qualcosa che nasce soprattutto da ciò che si vede, più che da ciò che si sente in profondità. Il desiderio e l’attrazione sono guidati dall’apparenza, dal fascino esteriore, da ciò che colpisce lo sguardo in modo immediato. Il cuore, simbolo di sentimento stabile, di impegno e di comprensione autentica dell’altro, sembra rimanere in secondo piano. A prevalere è l’impulso, l’emozione rapida, la ricerca di ciò che è bello e seducente. In questa prospettiva, il coinvolgimento emotivo rischia di essere meno consapevole, meno radicato, più vulnerabile ai cambiamenti e alle illusioni. Si evidenzia così una distanza tra attrazione e profondità: da un lato l’incanto iniziale, fatto di immagini e suggestioni, dall’altro la maturità di un legame che nasce da una conoscenza reale dell’altra persona. Il pensiero invita a riflettere sulla differenza tra infatuazione e sentimento maturo, ricordando che la vera intensità affettiva richiede tempo, interiorità e una visione che sappia andare oltre ciò che gli occhi colgono al primo sguardo.

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