C'è poca scelta tra le mele marce.— William Shakespeare
C'è poca scelta tra le mele marce.
È provato che l'umiltà servì sempre da scala all'ambizione, quando questa è giovane, e chi sale le volge sempre il volto; ma poi, raggiunto l'ultimo gradino, volta il dorso alla scala, e guarda in alto sdegnoso ormai degli umili gradini grazie ai quali è salito fin lassù.
Due persone possono serbare un segreto se soltanto una sola lo conosce.
Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
Il discernimento è la parte migliore del valore.
Una donna disonesta non è una donna.
C'è il momento in cui ogni scelta diventa irreversibile.
Chi corre dietro a due lepri non ne prende alcuna.
Se bussi una due tre quattro cinque infinite volte a una porta ambita e non si apre, non significa che non ti vogliono, che fanno finta di non sentirti, che ti hanno escluso dalla loro madia e dal loro giaciglio, significa che è la porta sbagliata per te.
Al di la del bene e del male andava bene in teoria, ma poi per vivere bisognava scegliere.
Nel mondo non si ha altra scelta che quella tra la solitudine e la volgarità.
La scelta è il male. Rifiutarsi di scegliere. Anzi, rifiutarsi, semplicemente.
La scelta ci fa paura, ed è potenzialmente eterna. È nelle mani della generazione attuale: una decisione a cui non possiamo sottrarci, e una scelta di cui ci pentiremo o ci rallegreremo per tutte le generazioni future.
Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra.
Si deve essere sé stessi, fare le proprie scelte morali... anche quando richiedono vero coraggio. Altrimenti si è come robot, o lucertole.
Ogni scelta implica una rinuncia.