L'aforisma di Shakespeare esplora la contrapposizione tra coraggio e vigliaccheria, sottolineando come il comportamento delle persone durante le situazioni difficili possa definire in modo radicale chi sono realmente. La frase suggerisce che i timidi o gli indecisi vivono una vita piena di angoscia anticipatoria della morte senza mai affrontare veramente la propria paura, mentre coloro che mostrano coraggio e determinazione sperimentano il rischio estremo solo in un'occasione decisiva. In questo modo, l'autore invita a riflettere sulla qualità del vissuto umano: chi evita le sfide vive una vita di proiezioni insicurezza, mentre i coraggiosi vivono momenti intensamente reali che definiscono la loro essenza.