Bisogna essere buoni come il pane ... che ognuno può prendere per soddisfare la propria fame.— Adam Chmielowski
Bisogna essere buoni come il pane ... che ognuno può prendere per soddisfare la propria fame.
La bontà nella donna è debolezza, nell'uomo carattere; però più frequente in quella che in questo.
La bontà è un cammino estremamente severo e, nella sua severità, conosce l'urgenza della discrezione. E della forza. Perché la bontà, come l'amore, richiede forza, la grande e immensa forza dello Spirito.
Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che di intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e bontà.
Anche il più grande criminale ha il cinque per cento di bontà.
Gli uomini spesso deridono ciò che è bello e buono.
Dio non è buono involontariamente: la bontà non appartiene a lui come la proprietà di riscaldare al fuoco. L'elargizione del bene in Lui è volontaria, anche quando è stato invocato [...]. Perciò Dio non fa il bene per necessità, ma per libera scelta.
La bontà che nasce dalla stanchezza di soffrire è un orrore peggio che la sofferenza.
La nostra bontà non è che la nostra cattiveria che dorme.
La bontà, che non è mai bonacciona, è difficile perché presuppone la forza di fare i conti con la complessità del reale, in cui coesistono bene e male, fraternità e violenza.
Bisogna esercitarsi a vedere la bontà che c'è in ognuno.