La principale caratteristica della divinità è sempre stata l'ironia.— Alan Bennett
La principale caratteristica della divinità è sempre stata l'ironia.
La modestia è sempre falsa, altrimenti non è tale.
La lettura era un muscolo e a quanto pare lei era riuscita a svilupparlo.
La vita è come aprire una scatoletta di sardine. Tutti noi siamo alla ricerca della chiave.
In camera da letto aveva una memoria di ferro e un'attenzione ai particolari che lo avrebbero portato a far carriera in qualsiasi altra professione avesse scelto.
L'unico figlio che ha mai detto la verità su suo padre è Gesù Cristo, e ci sono dubbi anche su di lui.
L'ironia è il primo indizio del fatto che la coscienza è diventata cosciente. E l'ironia attraversa due stadi: lo stadio stabilito da Socrate, quando ha affermato "so soltanto di non sapere", e lo stadio stabilito da Sanches, quando ha affermato "non so se non so niente".
Non tutti purtroppo capiscono l'ironia. E invece fa sorridere ed è importante averla anche verso se stessi, specie per chi è fortunato e fa un lavoro come il mio.
È dall'ironia che comincia la libertà.
Con sottile ironia nobilitiamo Dio con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo.
Quando i tempi nuovi compariscono in un lontano orizzonte, la prima forma che li preannunzia, è l'ironia. Che cos'è l'ironia? È il sentimento della realtà, che si mette dirimpetto quel mondo già tanto venerato, e ride.
Faccio molte conferenze e comincio sempre ironizzando sulla mia condizione, perché so che può causare ansia ed inibizioni.
L'ironia è il veicolo che usi per trasportare carichi emotivi troppo pesanti.
Steno era un umorista straordinario: umorismo elegante ed ironia.
Scrivere è scolpire: occorre soprattutto togliere, con un obiettivo in mente e un po' di ironia nelle dita.
L'ironia irrita. Non perché si faccia beffe o attacchi, ma perché ci priva delle certezze svelando il mondo come ambiguità.