Non con l'ira ma col riso s'uccide.— Friedrich Nietzsche
Non con l'ira ma col riso s'uccide.
Si comincia a diffidare delle persone molto avvedute, quand'esse si mostrano imbarazzate.
Chi si sente destinato alla contemplazione e non alla fede, trova tutti i credenti troppo rumorosi e importuni: si mette al riparo da loro.
Le cose migliori furono diffamate, perché i deboli o dei maiali ingordi vi gettarono una cattiva luce. E gli uomini migliori rimasero nascosti, spesso ignoti a se stessi.
In condizioni di pace l'uomo guerriero si scaglia contro se stesso.
Il nostro prossimo non è il nostro vicino, ma il vicino del vicino. Così pensa ogni popolo.
Non poter prendere a lungo sul serio i propri nemici, le proprie sciagure, persino i propri misfatti è il contrassegno di nature vigorose, complete , in cui esiste una sovrabbondanza di forza plastica, imitatrice, risanatrice e anche suscitatrice d'oblio.
Stephen King scrive cose decisamente affascinanti e bizzarre che risultano più ironiche degli horror.
L'ironia è il veicolo che usi per trasportare carichi emotivi troppo pesanti.
Prendo il lavoro molto seriamente, ecco perché oso ogni volta che devo doppiare un personaggio. Detto ciò, non sono uno che si prende troppo sul serio.
Che ironia... salvava altri dalla morte, ma non salvò se stesso.
L'ironia irrita. Non perché si faccia beffe o attacchi, ma perché ci priva delle certezze svelando il mondo come ambiguità.
Chissà, forse se Freud invece di leggere Sofocle avesse letto Pinocchio, avrebbe inventato il complesso di Geppetto.
Fare sul serio senza prendersi troppo sul serio.
L'ironia è il primo indizio del fatto che la coscienza è diventata cosciente. E l'ironia attraversa due stadi: lo stadio stabilito da Socrate, quando ha affermato "so soltanto di non sapere", e lo stadio stabilito da Sanches, quando ha affermato "non so se non so niente".
Dobbiamo saper anticipare il comico che c'è in noi. Così potremo evitare che gli altri si prendano gioco delle nostre imperfezioni.