La felicità è tanto più grande quanto meno la si avverte.— Alberto Moravia
La felicità è tanto più grande quanto meno la si avverte.
In principio, dunque, era la noia, volgarmente chiamata caos. Iddio, annoiatosi della noia, creò la terra, il cielo, l'acqua, gli animali, le piante, Adamo ed Eva; i quali ultimi, annoiandosi a loro volta del paradiso, mangiarono il frutto proibito. Iddio si annoiò di loro e li cacciò dall'Eden.
Roma ha l'osteria, luogo popolaresco, un po' buio, bonario, con tavole di marmo, boccali di vino, belle insegne rossastre con le scritte: «Vino dei Castelli a tanto il litro».
Anima è quello che appartiene a tutti e a nessuno. Anima è amore. Anima è idea. Anima è libertà. Anima è Dio.
C'è nei sogni, specialmente in quelli generosi, una qualità impulsiva e compromettente che spesso travolge anche coloro che vorrebbero mantenerli confinati nel limbo innocuo della più inerte fantasia.
Non il progresso, né l'evoluzione biologica, né il fatto economico, né alcun altro dei motivi che di solito si adducono da parte degli storici delle varie scuole, era la molla della storia, bensì la noia.
Tutti noi dovremmo essere obbligati ad apparire davanti a un comitato ogni cinque anni e giustificare la nostra esistenza... pena la liquidazione.
La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore. Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia.
Nella sostanza, se vogliamo dirigere la nostra vita, dobbiamo prendere il controllo sulle nostre azioni costanti. Non è ciò che facciamo una volta tanto a formare la nostra vita, ma ciò che facciamo in modo sistematico.
Quando ricordiamo che siamo tutti matti i misteri scompaiono e la vita diventa comprensibile.
Più studi, più scopri quello che non sai, ma più studi, più ti avvicini.
Esiste uno stato di consapevolezza che precede il pensiero. Cercalo.
Lentamente in Cina ebbi una reazione che fu questa: invece di cercare l'uomo nuovo mi resi conto che c'era un uomo vecchio, cinese, che era meraviglioso; e che quella era stata una cultura stupenda con una grandezza e con una ricchezza che proprio mi colpivano.
Le verità ovvie [...] sono i figli inutili del senno di poi.
Ogni mattina, quando apro i miei occhi dico a me stesso: io ho il potere di rendermi felice o infelice oggi, non gli eventi; io posso scegliere come sarà. Ieri è morto, domani non è ancora arrivato. Ho solo un giorno, oggi, e sarò felice in esso.
Alla fine, quelli che vincono sono coloro che pensano di poterlo fare.