La pittura mostra, non argomenta.— Alberto Sughi
La pittura mostra, non argomenta.
Il fine della pittura non è quello di commuovere, ma piuttosto quello di rappresentare.
Faccio una natura morta, ma fare una natura morta mi appare un'attività così stupida che non voglio essere là a fare una natura morta. È un modo per sfuggire alla stupidità di fare quel genere di cosa in modo che la cosa si trasformi in un non dipinto, ma allo stesso tempo sia un dipinto.
Il pittore di ritratti è come lo scrivano, obbligato a copiare l'altrui scritto, senza poterlo correggere quando è sbagliato.
Una bella donna può essere dipinta come un totem, una regina, una sfinge, una dea, ma non come una donna.
Che cosa vana la pittura, che attira l'ammirazione per la somiglianza di cose di cui non si ammirano affatto gli originali.
La più grande ragione del dipingere è che non c'è ragione di dipingere.
La pittura non deve essere esclusivamente visiva o retinica, deve 'interessare' anche la 'materia grigia'.
Il pittore che ritrae per pratica e giudizio d'occhio sanza ragione è come lo specchio, che in sé imita tutte le a sé contrapposte cose, sanza cognizione d'esse.
Che cosa vana la pittura, ammirata perché assomiglia a cose di cui non ammiriamo affatto gli originali!
Io credo in Michelangelo, Velasquez, e Rembrandt; nel potere del disegno, nel mistero del colore, nella redenzione di tutte le cose per mezzo della sempiterna bellezza, e al messaggio dell'Arte che ha reso quelle mani benedette.Amen. Amen.
Il mio scopo nel dipingere è sempre stata la più esatta trascrizione possibile della più intima impressione della natura.