Chi ha un handicap giustifica sempre i suoi peccati.— Alda Merini
Chi ha un handicap giustifica sempre i suoi peccati.
A volte succedono cose strane, un incontro, un sospiro, un alito di vento che suggerisce nuove avventure della mente e del cuore. Il resto arriva da solo, nell'intimità dei misteri del mondo.
Esistono mani fatate che possono diventare "fatali".
Ogni giorno cerco il filo della ragione, ma il filo non esiste, o mi ci sono ingrovigliata dentro.
Lo sconforto non tiene mai conto del firmamento.
La gente quando non capisce inventa, e questo è molto pericoloso.
Ricopri il peccato con una lamina d'oro, e la forte lancia della giustizia si spezza ancora; armalo di stracci, la paglia di un pigmeo lo trafigge.
C'è una grande differenza tra il non volere e il non saper peccare.
È meglio commettere un peccato con fervore che una buona azione senza entusiasmo.
Quando si arriva all'aspetto finanziario, ricordati che non si possono evadere le tasse sul prezzo del peccato.
Chi cade in peccato è un uomo; chi se ne duole è un santo; chi se ne vanta è un diavolo.
Alcuni si innalzano con il peccato, altri precipitano con la virtù.
Ogni peccato porta la sua punizione con esso.
Peccato, diceva un italiano, che non sia un peccato bere l'acqua. Come sembrerebbe buona!
Non vi è nulla di più interessante che raccontare i propri peccati ad un uomo onesto o a una donna buona. Ciò è intellettualmente affascinante. Una delle grandi gioie che ci procura un passato immorale è quella di avere tante cose da narrare ai buoni.
Il piacere è peccato, e qualche volta il peccato è un piacere.