Chi ha un handicap giustifica sempre i suoi peccati.
Si va in manicomio per imparare a morire.
S'anche ti lascerò per breve tempo, solitudine mia, se mi trascina l'amore, tornerò, stanne pur certa; i sentimenti cedono, tu resti.
La miglior vendetta? La felicità. Non c'è nulla che faccia più impazzire la gente che vederti felice.
Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici "perché" del mio respiro.
Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire.
I peccati esigono calorie, la gola gliele fornisce.
I peccati della carne non sono nulla. Sono malattie che i medici curano, se proprio devono essere curate. Solo i peccati dell'anima sono vergognosi.
Alcuni si innalzano con il peccato, altri precipitano con la virtù.
Cristo è morto per i nostri peccati. Abbiamo il coraggio di rendere inutile il suo martirio non commettendone?
Peccato, diceva un italiano, che non sia un peccato bere l'acqua. Come sembrerebbe buona!
È un peccato il non fare niente col pretesto che non possiamo fare tutto.
Una testa perversa può risarcire la donna di tutti i peccati che dieci corpi sani non hanno commesso su di lei.
Ci sono peccati che si confessano con la stessa voluttà con cui si commettono.
Tutto è peccato, ammesso che esso esista. È peccato soprattutto la teologia, perché usa il nome di Dio invano.
Il peccato: inventato dagli uomini per meritare la pena di vivere, per non essere castigati senza perché.
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